Quanto “tempo ci vuole” per star meglio?

Molte volte le persone desiderano un cambio che le porti a star meglio: migliore forma fisica, più energia, fisico depurato. Ma ci chiedono: “Quanto ci metto a vedere i benefici?“.

Alcune variabili non sono sotto il nostro controllo. Altre magari sì (migliorare l’alimentazione, ad esempio, adottando un metodo nutrizionale corretto), ma sono difficilmente valutabili come risposta temporale.

Però alcuni studi ci permettono di avere dei parametri di valutazione almeno su 2 aspetti importanti

  • i vantaggi di utilizzare carboidrati integrali
  • i vantaggi di mettere in tavola prodotti da agricoltura Biologica

Carboidrati integrali: effetti in 6 settimane

paneintegrale

Pasta, pane ed altri farinacei ottenuti da farina “integra” che comprenda germe e crusca, riso integrale, farro, avena ed ogni altro cereale utilizzato senza processi di raffinazione: dimostrati effetti positivi in termini di dimagrimento, energia e salute dopo appena 6 settimane.
Link all’articolo “Cereali integrali: in 6 settimane l’effetto su salute, energia, peso

Dieta BIO: effetti in 2 settimane

verdurabio

Link all’articolo su La Stampa Tuttogreen: Due settimane di dieta bio, e i pesticidi nell’organismo spariscono

Fa parte della campagna #ipesticididentrodinoi – promossa da FederBio e Cambialaterra.it,  con ISDE-Medici per l’Ambiente,  Legambiente, Lipu e WWF Italia un “esperimento” condotto su una famiglia italiana, che passa da un’alimentazione “standard” ad una totalmente Bio, priva quindi di pesticidi.

Dopo soli 15 giorni, i dati riportano nei valori urinari un abbattimento impressionante  su insetticidi e glifosato (elemento oggi in evidenza dopo lo sciagurato rinnovo nel permesso di utilizzo).
Si tratta dello studio di un caso singolo, e non su vasta scala. Ma i risultati sono simili ad altre valutazioni analoghe, fatte in altri Paesi Europei.
Ed è impressionante notare come, dopo aver accettato che “i pesticidi sono in noi”, possiamo aver fiducia nella capacità del nostro organismo di reagire e mettere in campo potenzialità di autopulizia.  Se riceve gli input corretti, ovviamente. Il BIO è uno di questi.

Uno dei “segnali” su cui lavoriamo con DietaGIFT, l’Alimentazione di Segnale, appunto.

Quindi, diamo un’occhiata a questo grafico, leggiamoci una Speranza.

Ed uno stimolo, perchè la Speranza, da sola, non basta. Serve la nostra spinta attiva a mangiare meglio.

 

Analisi del laboratorio Medizinisches Labor Bremen – MLHB, di Brema. Valutazione prima-dopo della presenza di glifosato (erbicida), clorpirifos (insetticida), metaboliti “sentinella” Cl2CA e m-PBA derivanti dalla degradazione dei piretroidi (altro insetticida).

Il costo del BIO

Parliamo allora del maggiore costo del BIO. Lo sviluppo di un’agricoltura senza chimica richiede ricerca nel laboratori e ricerca sul campo, uso di sementi biologiche, non ibride e non ogm per assicurare la qualità bio dai semi in poi. Il contadino deve ricevere il giusto stimolo economico perché continui ad impegnarsi nel bio, con qualità dei prodotti e rotazione delle colture.
I costi del prodotto finale è maggiore. Ma lo è anche il suo impatto su di NOI.