Il peso ideale non esiste

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Peso ideale o percentuale di grasso?

A volte, tra IMC, percentuale grassa e peso ideale… le diete danno i numeri. Anche le circonferenze, i volumi e le plicometrie aggiungono informazioni, a volte ridondanti, a volte inaffidabiti. O peggio, creano confusione.
Mettiamo a confronto due misurazioni. E vediamo quale sia efficace per un “dimagrimento intelligente”.

Indice di Massa Corporea (IMC o BMI)

L’indice di massa corporea, chiamato anche BMI (Body Mass Index) in notazione anglofona, si calcola come rapporto tra peso (in kg) e quadrato dell’altezza (in metri). Quindi:

IMC = Peso ÷ (Altezza × Altezza)

Esempi: una donna alta 165 cm, che pesi 59 kg, calcolerà dunque il proprio IMC in questo modo
IMC = 59 ÷ (1,65 × 1,65) = 21,69

E’ un primo abbozzo di “valutazione” del benessere e l’aspettativa di vita. Infatti nasce all’inizio del secolo a fini assicurativi, per stabilire, appunto, lo stato di salute di una persona.

Tabella dei valori di IMC (o BMI) e fasce di valutazione:

40 o più   –>  Obesità grave
tra 30 e 40 –>     Obesità
tra 25 e 30 –>     Sovrappeso
tra 18,5 e 25 –>     Normopeso
meno di 18,5 –>     Sottopeso

I valori “ideali” di IMC sono 22 per gli uomini e 20 per le donne. Le statistiche ufficiali considerano comunque “normali” i valori compresi tra 18,5 e 25.

Valutazione
Usare solo l’IMC presenta gravi limiti. Si basa infatti su fattori come il peso e altezza, senza tenere in alcun conto la costituzione “qualitativa” di quel peso. Un bodybuilder (molto muscolato!) ed un sedentario flaccido (con eccesso di grasso) sono due universi separati, ma possono avere lo stesso IMC!

Percentuale di Massa Grassa

È un valore rilevato tramite misurazione impedenziometrica ed ha l’obiettivo di valutare, con la massima precisione possibile, la percentuale di massa grassa effettivamente presente nelle varie dislocazioni (grasso viscerale e sottocutaneo).

La valutazione è legata a vari fattori personali: età, sesso, altezza, struttura fisica, ecc. È una misurazione che tende ad identificare la qualità della struttura fisica, per misurare l’eccesso adiposo rispetto a dei “valori ideali”. Insomma, viene quantificata la sovrabbondanza rispetto ad una quantità corretta di grasso, presente in maniera naturale nel nostro organismo.

I valori ideali di massa grassa si posizionano in un range intorno al 12% per gli uomini ed al 20% per le donne.

L’eccesso di grasso non contribuisce in maniera attiva al metabolismo. Ma c’è di peggio: l’adipe in più è anche produttore di segnali infiammatori, che interferiscono (spesso pesantemente) con i principali assi di attivazione metabolica. Ne possono essere disturbati i valori ematici, l’andamento glicemico, la produzione ormonale, la creazione di massa muscolare e molti altri comparti.
Non solo “antiestetico”, dunque: il grasso in eccesso induce un reale punto di squilibrio per la nostra salute.

La signora dell’esempio precedente era in una fascia “corretta” rispetto al BMI.
Ma se la sua percentuale di massa grassa è del del 24%, la sua distanza dal valore ideale è infatti del 4% (del peso), quindi:

4% di 59 kg = 2,36 kg di “eccesso”

Questo è il valore approssimativo del grasso in eccesso. Significa che, pur non presentando un peso eccessivo, è successo qualcosa alla sua composizione. Potrebbe aver perso il muscolo, ad esempio. Potrebbe presnetare squilibri a livello dei liquidi corporei.
Insomma, potrebbe essere “leggera” (peso corretto, o anche basso) ma con in atto uno squilibrio (anche se lieve o in fase iniziale).

Che fare?
La soluzione sta in una dieta equilibrata che, in maniera graduata e selettiva, porti allo smaltimento di questo accumulo dannoso. Senza intaccare, attenzione!, la struttura magra dell’organismo.

Come si misura la massa grassa?

Noi ProfessionistiGift utilizziamo l’impedenziometro professionale della Akern.
Per una misurazione non professionale, a costo molto contenuto, è possibile dotarsi di una bilancia impedenziometrica da casa. Si tratta, appunto, di uno strumento semplice, ma che costituisce già un passo in avanti rispetto alle sola misurazione del dato secco del “peso”.

Al momento io utilizzo quelle della Terraillon che trovo maneggevoli e con risposte di qualità.

Idratazione

Anche questa è un’indicazione utile rilevata dalla impedenziometria. Viene distinta l’acqua che contribuisce alla corretta idratazione della struttura muscolare da quella extracellulare.
Valori corretti di riferimento possono essere valori d’idratazione intorno al 55-65% per gli uomini e 50-60% per le donne.

Conclusioni

Oggi abbiamo gli strumenti intellettivi e tecnologici per poter identificare un “dimagrimento intelligente“. Una dieta corretta e bilanciata ci avvicina progressivamente a quel range di benessere identificato dalla %MG (percentuale di Massa Grassa) e dalla corretta idratazione corporea.

Se si è al di sopra di quel range ottimale, ci sarà grasso in eccesso. Se si è al di sotto, sarà bene riequilibrare la composizone, perchè si è in una fascia di deperimento.

Il concetto chiave di un  vero dimagrimento è quindi la riduzione dei depositi di grasso in eccesso. Non verrà invece intaccata la preziosa massa magra, così da non impoverire muscolatura e struttura. E’ questo la direzione (precisa, consapevole, scientiificamente innovativa) dell’Alimentazione di Segnale, ed in particolare del metodo dietaGIFT.

Alla fine di questo percorso, si sarà raggiunto un punto di equilibrio, nel range dei valori corretti, senza abbassamento metabolico e quindi con grande (e bellissima!) stabilità dei risultati.