Alitosi: quale dieta?

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“Ti spunta un fiore in bocca” recitava un noto jingle pubblicitario, proiettando la perfetta immagine di una bocca fresca e profumata.
Ma cosa succede quando dalle labbra esce qualcosa di non piacevole? Il nome tecnico è davvero terribile: si tratta di “BROMOPNEA” dal greco βρῶμος (puzzo) e πνεὔμα (respiro).

Più comunemente si parla di “alitosi”, termine che abbiamo ereditato (di nuovo!) da uno slogan del marketing degli anni ’20: si cercava un modo agile ed accattivante di lanciare un prodotto utilizzato all’epoca per la disinfezione della bocca ed anche dei pavimenti!
Il furbo pubblicitario inventò l’abbinamento tra il latino “habitus” (alito) ed il termine greco “osis” usato in medicina per indicare patologie.
La pubblicità funzionò, dando un nome a questa piccola patologia a cavallo tra estetica e medicina.
In realtà, solo raramente questo disturbo è sintomo di una reale problematica di salute. Ma è certamente molto fastidioso socialmente: mette a disagio e toglie sicurezza in se stessi e nel contatto con gli altri.

L’odore sgradevole della bocca e del fiato è un disagio trasversale, che può interessare individui di ogni sesso ed età: bambini, adulti, uomini e donne. E’ anche vero che può peggiorare con l’età, anzi la percentuale di anziani che ne soffre è particolarmente alta.

Si può trattare di un disturbo transitorio che si esaurisce quando ne arginiamo le cause, oppure cronico, se non riusciamo ad affrontarle.

CAUSE FISICHE: NELLA BOCCA

L’alitosi può essere causata da infiammazione delle gengive, dalla crescita di un dente del giudizio, da carie o stomatiti su base fungina o batterica. In questo caso vanno rivisti ed approfonditi i metodi di cura dentale e prevenzione. Oltre alle corrette abitudini di pulizia di denti (dentifricio, spazzolino usato in modo corretto, filo interdentale) può essere utile occuparsi della lingua: basta un cucchiaino passato con dolcezza per eliminare batteri o residui di cibo.

E per la prevenzione di carie e tartaro, ovviamente, è importante fare una riflessione su quello che mangiamo: una dieta ricca di zuccheri veloci, ad alto impatto glicemico, può innescare (ed alimentare) queste problematiche. Meglio bandire zucchero, caramelle, cioccolato dolce, bibite industriali.
In caso di infezioni batteriche, il medico abbinerà poi il trattamento opportuno.

CAUSE FISIOLOGICHE: IL RESTO DEL CORPO

Può anche essere un segnale di difficoltà nel processo digestivo, appesantito da un’alimentazione troppo ricca di proteine o di grassi, specie di bassa qualità come quelli saturi e idrogenati.
Nei bambini può dare un odore di ammoniaca, o anche quello lievemente fruttato causato all’acetone.

L’alitosi può essere uno sgradevole effetto collaterale dell’assunzione di alcuni farmaci, ad esempio quelli usati per contrastare le allergie. O comunque quelli che provocano la nota “secchezza delle fauci”.  In questo caso si parla di xerostomia, cioè produzione insufficiente di saliva. Questo fenomeno può causare (o accentuare) l’alitosi perché la saliva ha un ruolo molto importante nell’idratazione e nella pulizia della bocca, dato che mantiene il pH a livelli ottimali, in grado di impedire la proliferazione di batteri.

Anche un periodo di stress prolungato può indurre diminuzione della secrezione, perchè le ghiandole salivari sono stimolate da fibre nervose legate al Sistema Nervoso Autonomo.

Possono intervenire cause ormonali, anche in fasi del tutto naturali della vita, come nel periodo della gravidanza. In questo caso si tratta di un disturbo transitorio, che va a posto in modo naturale al ristabilirsi dei corretti equilibri.

Più grave è il caso in cui l’alitosi sia solo la punta dell’iceberg e sotto ci siano situazioni più serie, come problematiche polmonari, dell’apparato gastrointestinale o del fegato.

Meglio quindi non sottovalutare il segnale ed escludere, con gli adeguati controlli medici, la presenza di patologie.

CAUSE ESTERNE I COMPORTAMENTI

La prima è sicuramente il fumo.
Causa irritazione dei tessuti, andando a turbare il delicato ambiente di labbra, gengive, lingua e palato.

La sigaretta, inoltre, produce accumulo di sostanze aggressive  su denti e mucose.
Come se non bastasse, interferisce con la sana produzione di saliva, e questo, come visto, contribuisce a peggiorare lo squilibrio.
Non si risolve certo masticando chewing-gum o caramelle (specie se zuccherate!) perché non aiutano a contrastare la secchezza.
Il vero cambio è agire sul comportamento, eliminando (o almeno riducendo fortemente) il fumo quotidiano.

Un fattore estremamente determinante è anche una dieta non equilibrata. In particolare, hanno un effetto negativo sull’odore del respiro una serie di cibi che appesantiscono la digestione oppure causano un eccessivo rialzo glicemico:

  • zucchero bianco o grezzo, dolcetti, bevande industriali
  • carni rosse ed insaccati, specie se contengono conservanti
  • eccesso di latticini, specie formaggi stagionati o saporiti
  • cotture pesanti (come la frittura)
  • alcolici

Alcuni alimenti hanno un sapore un po’ strong e possono peggiorare l’alitosi. Ad esempio cipolla, porro, aglio, ed alcune spezie. Si tratta, però, di alimenti buoni, anzi in alcuni casi, addirittura di quelli annoverati tra i “cibi-medicina”, come nel caso di cipolla ed aglio, che aiutano a contrastare l’ipertensione. O le brassicacee (cavoli, broccoli, verze, ecc.) annoverate tra i cibi protettivi, specialmente in ambito oncologico.
In caso di alitosi, possiamo accantonarli momentaneamente, oppure consumarli con moderazione.

CONSIGLI ALIMENTARIalitosi

La primissima attenzione deve essere quella di bere con abbondanza e non solo ai pasti. Sorseggiare della semplice acqua durante tutta la giornata andrà a facilitare la corretta idratazione della bocca.
Inoltre è bene fare pasti non troppo abbondanti: avremo una digestione più efficiente e snella.
Nella scelta dei cibi è bene privilegiare l’uso dei cereali integrali, ricchi di fibra (sapete che arrivano benefici dopo poche settimane di utilizzo?) , che aiutano la pulizia della bocca, mantenendo moderato anche il rialzo glicemico. Dovremo però masticare bene, così gli enzimi salivari iniziano ad agire, facendo partire da subito una parziale scomposizione dei carboidrati.

Le fonti proteiche possono essere costituite da pesce, carne preferibilmente bianca, semi oleosi o uova, in cotture semplici, e con pochi grassi, possibilmente aggiunti a cottura ultimata.

Tutti i cibi ricchi di fibre sono nostri alleati, quindi è molto utile della verdura cruda: un’insalata di finocchi o carote crude, rucola o sedano sono un ottimo antipasto.
Tra le spezie, scegliamo menta e prezzemolo, che rinfrescano particolarmente l’alito e contengono degli enzimi in grado di accelerare la rottura dei composti solforici derivati dalla digestione delle proteine.

Ci aiutano anche limone (come condimento nel pasto o aggiunto all’acqua che beviamo), una tisana di finocchio o del tè verde.

Per azioni di contrasto semplici e fatte in casa, possiamo preparare un colluttorio casalingo ma efficace, aggiungendo poche gocce di Tea Tree Olil in un bicchiere d’acqua. Oppure possiamo preparare un infuso con salvia, rosmarino, menta o basilico.

Ecco una semplicissima ricetta:

si prende un pentolino, si riempie di acqua, si aggiunge un cucchiaio di foglie secche di basilico,oppure 100 grammi di foglie fresche. Si lascia bollire per circa 10 minuti, si filtra e si mescolate bene. In alcune ricette potete trovare l’aggiunta di un pizzico di sale.
Ecco pronto un collutorio naturale!

Si conserva in frigorifero per qualche giorno, mettendolo in un barattolo di vetro.

Ancora più pratico, da portare in tasca e sgranocchiare all’occorrenza, un chicco di caffè, o due semi di anice o di finocchio: semplice, discreto, economico. Ed efficace.

Ma se il fastidio è persistente, vale la pena di passare in rassegna tutte le cause viste finora e metterci mano.
Potremo sorridere agli altri in piena sicurezza.