I coloranti sono colpa nostra

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Noi stessi vogliamo cibi belli ed accattivanti, vistosi e sorprendenti. I coloranti garantiscono un fuoco d’artificio che si fanno largo per colpire il nostro sguardo, dal bancone del negozio.  E fanno lievitare le vendite. Poco male se l’arcobaleno si fermasse alla confezione. No, i colori vanno DENTRO.

E’ una progressiva escalation, in questi decenni, dalle cedrate di Mina al gelato al puffo. E pensiamo alle bevande luccicanti in bella mostra nei distributori automatici delle palestre, teoricamente un tempio del fitness e del benessere.
Che controsenso!

Sono moltissimi gli studi che correlano l’utilizzo di coloranti nei cibi a problematiche respiratorie, reazioni  cutanee, perfino a disturbi neurologici e comportamentali nei bambini, i soggetti più a rischio.

Su quest’ultimo tema, in fondo trovate 3 chiarissimi lavori da Pubmed,

Vediamo ora una carrellata di sigle e gli alimenti che li contengono, da quelli ammessi a quelli dubbi, fino a quelli riconosciuti come pericolosi e quindi vietati dalla legge.

Le sigle

I coloranti sono identificati da codici nel range E100 – E190 così suddivisi:

E 100-109, colore Giallo
E 110-119, colore Arancione
E 120-129, colore Rosso
E 130-139, colore Blu
E 140-149, colore Verde
E 150-159, colore Bruno-Nero
E 160-199, colori vari

Coloranti alimentari ammessi

I coloranti alimentari come la curcumina (dalla curcuma, E100), la vitamina B2 riboflavina (E 101), sostanze di origine vegetale come la clorofilla (E 140) e la betanina (E 162), la proptovitamina A beta-carotene (E 160a) e anche il caramello (E 150) che è prodotto sinteticamente, di norma sono consentiti senza restrizioni per diversi alimenti

Coloranti alimentari che producono allergie

colorantiMolti coloranti alimentari, soprattutto quelli azoici, possono causare intolleranze e/o reazioni allergiche.
Sono diffusi perché costano poco, possono stimolare la sintesi dell’istamina e, quindi, causare attacchi d’asma nelle persone asmatiche, e potrebbero causare reazioni allergiche, come l’orticaria, in coloro che presentano allergie ai salicilati (aspirina, fragola, arancia e altri frutti). Inoltre, se combinati con i benzoati (conservanti E210-215), molti coloranti azoici possono causare iperattività nei bambini. (*)
Per questo motivo, dal 20 luglio 2010, gli alimenti contenenti i coloranti azoici E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E 129, dovrebbero recare, accanto alla denominazione (E), anche la scritta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” come riportato nell’allegato V del regolamento europeo 1333/2008.

Ma una scritta ci fermerà dall’utilizzo?
Vediamo le sigle più comuni.

Coloranti pericolosi: i gialli

– E102 Tartrazina
Può causare: eruzioni cutanee, problemi di respirazione, visione offuscata, gonfiori, insonnia nei bambini.
Dove viene impiegato: bevande gassate, caramelle alla frutta, budini, minestre confezionate, gelati, chewing gum, marzapane, marmellate, gelatine, mostarda, yogurt, alimenti che contengono limone e miele, involucri delle capsule dei medicinali.

– E104 Giallo di chinolina
Può causare: dermatiti, produzione di istamina; effetto su fegato e retina.
Dove si trova: caramelle, bibite, liquori, gelati, uova, e nel merluzzo affumicato.

– E110 Giallo tramonto
Può causare: eruzioni cutanee.
Dove si trova: bibite, sciroppi, cordiali, zuppe pronte, dolci, gelati, ghiaccioli

Coloranti pericolosi: i rossi

– E122 Azorubina o Carmoisina, colorante rosso.
Può provocare: eruzioni cutanee
Dove si trova: sciroppi, bibite, gelati, bevande, marzapane e gelatine.

– E124 Poncean 4R – rosso cocciniglia A, colorante rosso.
Può provocare: allergie ed eruzioni cutanee.
Dove si trova: caramelle, paste, biscotti, sciroppi, bibite, dolci, gelati, ghiaccioli, marzapane e gelatine.

– E128 Rosso 2G, colorante rosso.
Secondo la valutazione effettuata dall’Efsa sugli additivi alimentari, trasmessa alla Commissione Europea, può essere cancerogeno.
 
E129 Rosso allura AC, colorante rosso.
Può provocare: allergie cutanee; è sospettato di avere  effetti cancerogeni.
Dove si trova: nel bitter soda e nel bitter vino.
 
(per una trattazione completa dell’elenco e degli aggiornamenti di legge, si può far riferimento a http://www.alimentipedia.it/coloranti-alimentari.html

Conclusioni

Una cosa preoccupante che emerge dai nuovi studi è l’effetto sui ragazzi (*). Per questo, il nostro impegno, come staff GIFT, ci porta da anni nelle scuole per fare formazione e cultura alimentare. Ed ha portato alla nascita del fumetto “Tom e Lia“, una lettura per genitori e e figli, ma anche educatori e psicologi/terapeuti per capire la frenetica evoluzione del nostro cibo. Ma non è mai abbastanza.

Come difendersi, a casa? CON LA SPESA!

Per noi che seguiamo il metodo dietaGIFT, tanti pericoli sono già eliminati alla radice. Nella lista degli ALIMENTI A TOLLERANZA ZERO sono già comprese bibite industriali, caramelle e zuccherini vari.

Verifichiamo che le sigle incriminate non compaiano in eventuali biscotti o yogurt utilizzati. Anzi, non deve comparire ALCUNA SIGLA di questo range E100-E199 perchè ha poco senso comprare un alimento contenente un colorante, benchè “ammesso”.
Leggiamo sempre l’elenco ingredienti di minestre e zuppe (anche per controllare che non utilizzino glutammato, che trovate come E621). E le uova… si scelgono BIO, naturalmente!
Questo dovrebbe proteggerci in modo adeguato.
Non trascuriamo il momento della spesa. Gli alimenti sbagliati non si portano a casa. Punto e basta.

acqua


(*)
The effects of a double blind, placebo controlled, artificial food colourings and benzoate preservative challenge on hyperactivity in a general population sample of preschool children.

Bateman B1, Warner JO, Hutchinson E, Dean T, Rowlandson P, Gant C, Grundy J, Fitzgerald C, Stevenson J. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15155391

Food additives and hyperactive behaviour in 3-year-old and 8/9-year-old children in the community: a randomised, double-blinded, placebo-controlled trial.
McCann D1, Barrett A, Cooper A, Crumpler D, Dalen L, Grimshaw K, Kitchin E, Lok K, Porteous L, Prince E, Sonuga-Barke E, Warner JO, Stevenson J.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17825405

Foods and additives are common causes of the attention deficit hyperactive disorder in children.
Boris M1, Mandel FS.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8179235