Non scherziamo: le calore contano, eccome!

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Spesso i nostri Gifter, quando sono alle prime armi, rimangono confusi dal fatto di non avere rigide indicazioni sulle quantità degli alimenti.

Inoltre, poi capiscono che

  • dovranno mangiare a colazione più del loro solito
  • occorre inserire delle proteine ad ogni pasto
  • non vengono “vietati” pasta o riso
  • verdura e frutta sono inseriti con ampio margine

Ed infine leggono che dietaGIFT “non conta le calorie”.

Ecco, qui arrivano a deflagrare alla base alcuni pilastri che le persone hanno costruito faticosamente negli anni delle diete passate.

A volte, in maniera semplicistica, questo si raggruma in un manifesto sbagliato, cioè “IN DIETAGIFT LE CALORIE NON CONTANO”.
Sbagliato. Sbagliatissimo.

Pur essendo l’organismo una macchina dinamica, adattabile e proattiva, rimane valida la legge di conservazione della massa. Nel 1700, de Lavoisier, riprendendo Anassagora, scriveva “Nulla Si Crea e Nulla Si Distrugge”.

Se assumo stabilmente più calorie di quelle che consumo (sommando dispendio calorico, consumo motorio, metabolismo) ne deriva una qualche trasformazione di quel blocchetto di calorie in eccesso. Una dieta costantemente sovradimensionata rispetto alle necessità non è un modo corretto di procedere, anche se fosse composta da cibo di qualità.
Un volta soddisfatta la richiesta calorica, assunta la dose giornaliera di proteine, ripristinati i liquidi, rimpinguata perfino la necessità minerale, enzimatica e vitaminica, se rimane  in modo sistematico una frazione in eccesso, vuol dire che sto mangiando più del necessario.

La potente spinta all’autoconservazione entra in azione ed il prezioso eccesso verrà religiosamente stipato come riserva.

Ma… non siamo accumulatori di muscoli.
Né di zuccheri (a parte le corrette riserve muscolari, epatiche, ecc.).
Siamo invece bravissimi accumulatori di adipe. Selezionati da generazioni e generazioni, nei millenni.

Quindi: mangiare troppo, ingrassa

Ma con dietaGIFT abbiamo imparato una cosa strana, davvero disarmante.
Se, per paura di ingrassare, o come strategia di dimagrimento, riduco le entrate nutrizionali, è possibile che io scenda sotto la soglia ideale, cioè sotto il mio fabbisogno.
Anzi, con tutte le suadenti voci di sirena che negli ultimi decenni ci invitano a ristrettezze e pasti ipocalorici, mettiamo in moto un perfetto meccanismo di sopravvivenza: l’abbassamento metabolico.
I consumi scendono, e con essi l’efficienza metabolica, la reattività agli stimoli, la tonicità muscolare.
Le entrate risicate stringono con efficacia i cordoni della borsa. E chi doveva dimagrire non può farlo.

Quindi, mangiare poco, ingrassa. E non fa dimagrire

Ecco perché in dietaGIFT le calorie SONO IMPORTANTI: non per essere CONTATE, ma per rimanere in quel range di normocaloricità che è la base essenziale per stare bene, costruire massa magra (se serve), e dimagrire (se abbiamo costruito un accumulo).

Insieme alla NORMOPROTEICITA’ ed all’attenzione ai SEGNALI (qualità e rotazione alimentare, modulazione ormonale, equilibrio glicemico, benessere del microbiota, stimolo sportivo) la NORMOCALORICITA’ è in grado di portarci verso i nostri obiettivi e verso una migliore forma fisica.

Come calcolo la “Normocaloricità”?

La Normocaloricità non è un concetto vago e fumoso: abbiamo tutti gli strumenti che ci occorrono per valutare il consumo basale ed il livello di attivazione dell’organismo.
Possiamo farlo con le formule di Harris-Benedict composte agli intorno al 1920, o quelle proposte intorno al 1980 dall’OMS o qualche anno dopo da Mifflin-St. Jeor.
Oppure si possono utilizzare le strumentazioni più all’avanguardia, come le misurazioni impedenziometriche tricompartimentali. I Professionisti dietaGIFT utilizzano in maggior parte la strumentazione Akern, che fornisce, tra l’altro, anche la stima del metabolismo basale.

Una volta che si abbia una stima del proprio fabbisogno, unendo anche le sensazioni di “fame vera” che emergono dopo aver spazzato via gli elementi di disturbo (zuccheri ad alto impatto glicemico, salto dei pasti, ecc), abbiamo parecchi elementi per lavorare nel corretto range di normocaloricità.
E le conferme ci vengono giornalmente da

  • buoni livelli energetici (nella vita e nelle prestazioni sportive)
  • senso di sazietà tra i pasti
  • pienezza nutritiva

Quindi, non ci sono dubbi: la nuova “dieta“, oggi, può camminare insieme a noi, dandoci tutti i nutrienti che ci occorrono ed accompagnandoci gradualmente verso una buona forma fisica, armoniosamente composta da magro e grasso, nelle corrette proporzioni, anche rispettando le diverse conformazioni naturali.

E’ il nuovo linguaggio di dietaGIFT, l’alimentazione di segnale.


p.s. L’immagine dell’articolo è la copertina del primo libro uscito su dietaGIFT, nel 2005. Oggi sono disponibili testi più aggiornati e ricchi. Ma in questo era già ben presente il concetto del “non controllo” delle grammature e delle calorie, elemento di rottura ed innovazione che oggi si conferma un approccio vincente.